domenica 14 dicembre 2014

BIONDA

Io e mio padre abbiamo lo stesso debole per le bionde. 
Non ricordo molto della mia infanzia, mi ricordo solo associazioni cromatiche emotive che dividevano il mondo in: Milano, mamma, mora. Londra, matrigna, bionda. Non ho mai preferito quella bionda a mia madre ma era viva l'impressione del riflesso dei suoi capelli nei miei occhi. Su entrambe le città una pioggia persistente, ma se la bionda sembrava alleggerirsi nell'umidore, mia madre annegava nella pioggia.

Photo of Daryl Hannah from Blade Runner (1982)

Vedere una donna. Se è bionda la vedi prima. Ieri sera, sapevo che saresti venuta, ma non arrivavi. Io nel frattempo provavo a interessarmi, a seguire i pezzi di letteratura underground di incredibile valore che venivano letti sul palchetto del solito posto punk dove va in scena il meglio e il peggio della mia vita di cuore. Ogni tanto provavo ad atterrare su qualche parola ma in realtà fissavo la porta tipo dalmata che aspetta il padrone. Ho incontrato amici che non vedevo da tempo, persone di un'intelligenza straziante e dal cuore infinito e non riuscivo neanche a sentire la risposta al mio - fintissimo - come stai. Sì, bene ma io stavo già fissando la porta. Ed è dura raccontare la tua vita a qualcuno che ti sta davanti e guarda dietro. Ogni tanto mi spostavo in modo da avere lo sguardo rivolto sia alla persona sia alla porta ma la persona con cui stavo parlando - Vincenzo, Andrea, Silvia, Giorgio, e chi altri, vi prego di perdonarmi - di tanto in tanto si girava per capire se avessi visto qualcuno dietro di loro, qualcuno che doveva essere Gesù o Krishna o Lady Gaga.
Comincio a vederti nella testa canuta di alcuni vecchi frequentatori del posto, gente che - come te - si è sfasciata nel tempo e nella militanza. (tu manco la militanza). 
Al 90esimo minuto mi arrendo, mi arrendo alla tua assenza e ai fuochi fatui dei tagli alla moda di milano che fanno sembrare ogni caschetto platino il tuo. Più precisamente caschetto platino argentato, con sfumatura sul collo, un punto del tuo collo dove avrei volentieri chiesto asilo permanente. 
A quel punto entri, meccanica e festosa come uno squalo in traiettoria. Vai al bancone con due amiche altrettanto biondo platino. Sembrate una congrega di cherubini nazisti. Ahi, Milano asburgica, ahi, Milano, rimmel colato di Berlino, ahi Mailand, che ossigeni i tuoi figli e li rendi insensibili all'amore a getti di cemento e design. 
Mi avvicino al bancone, il tuo biondo argentato crea vapori nell'aria, forma una specie di nube gassosa esilarante, io mi arrampico sul bancone, nel caso tu non mi avessi ancora vista. Tu stai prendendo da bere con queste tue amiche che hanno pure loro Willy Wonka come parrucchiere. Non riesco a crederci ma siete tutte il ritratto della salute cibernetica, tutte un incrocio tra Daryl Hannah in Blade Runner e san Francesco. Avete tutte un'aria annoiata e lievemente frivola, e da bionde sapete che il mondo avrà sorrisi e baci per voi. 
Non riesco a raccontare cosa sia successo dopo perchè è davvero impulsivo il protocollo che ho seguito. So che mi sono svegliata con una netta sensazione di biondo. Ma di un biondo così freddo.
Dal latino BLUDUS, che alcuni spiegarono con BLADUM, biada. Ma la verità è che questa ossessione di biondo è partita in Germania, i primi a inventare la decolorazione e la tinta bionda, forse perchè avevano visto dee bionde come te: in quel caso però l'etimo è BLODE, che significa debole, nel senso di molle, delicato.  Infine, altri riprendono BLONDEN dall'anglosassone che deriva a sua volta dall'alto tedesco BLANTAN (vedi blend, in inglese, non a caso anche legata al mondo dei liquori) verbo che significa mischiare, cioè di colore misto, grigio. Come sei tu sullo sfondo di questa città.

(Anche se una parte del mio cuore ancora spera sia la voce latina ABLUNDO, metatesi di ALBUNDO, da ALBA, con caduta della A, che accosta BIONDA agli aggettivi francesi come ALBERNE e AUBORNE, aggettivi dei colori che hanno il color dell'alba, così come, al risveglio, ho visto i tuoi - arruffati e arresi - nella prima luce del mattino.)

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