domenica 6 maggio 2012

GRATTACIELO

Nelle città ci sono i grattacieli. Che a me detta così, i grattacieli sembra una cosa porno. Oppure sporca. A milano ce n'è uno che sembra un'unghia appuntita e si vede da Cardona, si vede percorrendo tutto corso Garibaldi. Appuntita come le unghie delle donne ambiziose e tristi di questa città.

A Milano ce n'è un altro che è ora tutto blu, perché qualche anima esperta, reduce da milioni di anni di occupazioni sa sempre come rimettere in piedi un impianto elettrico in disuso. 

(foto di Diego Weisz)
Grattare il cielo. Grattare deriva da una forma germanica KRATTON da cui deriva anche la voce Kratze, rogna. I grattacieli sono gli edifici dei giocatori d'azzardo. Costruire una cosa altissima che rischia di grattare il cielo, raschiare la superficie del cielo per vedere se si vince qualcosa. Se rimangono in disuso, come molti grattacieli a Milano, rischiano solo di sembrare desolanti dita medie puntate al cielo. Questo grattacielo che sto frequentando ora a Milano sembra una piuma. E' un solleticacielo. Spero che resti in piedi a solleticare il cielo altri mille anni. Ci sono performance, concerti, gente che sta bene, persone a forma di esseri umani.
Soprattutto stasera eravamo tutti dominati dal meraviglioso corpo nudo di Silvia Calderoni. Così potente. Translucida. Dolce. Miserrima.
Rotolare il corpo in mezzo ai cavi scoperti di questo grattacielo abbandonato, la polvere di cemento che la avvolgeva come un'aura santa.
La Calderoni è una che potrebbe grattare il cielo fino a farsi sanguinare le dita, anche se non fosse necessario far sanguinare le dita. 
Domani sera vado là a dormire con il mio piccolo sacco a pelo.

mercoledì 2 maggio 2012

SCIROPPO


Oggi i miei colleghi preferiti parlavano di madri/suocere da sciropparsi, nel senso di averle intorno senza volerle necessariamente intorno. Allora ho chiesto perché il verbo sciropparsi fosse usato con una connotazione così negativa dal momento che lo sciroppo è una cosa dolce e buona. E il mio amico mi ha detto che in realtà lo sciroppo in altri tempi e contesti era una cosa disgustosa che serviva a curare. Aveva quindi ragione Mary Poppins. Non ci sono gusti predeterminati per lo sciroppo. Anche se abbiamo continuato, per qualche bizzarro motivo, a pensare che quello cattivo debba per forza curare e quello buono debba guastare.

Ma la radice etimologica rivela altro sullo sciroppo:
dal latino SYRUPUS, SIRUPPUS, CIRUPPUS e questo a sua volta dall'arabo SCIARAB, SCIURAB, bevanda. A sua volta dalla radice SCIARIBA, bere.

Perciò siamo noi che abbiamo aggiunto additivi. Abbiamo aggiunto zucchero, erbe, melassa, fiori o altre sostanze. Lo sciroppo era solo qualcosa da bere. Era solo acqua.