giovedì 4 dicembre 2014

PUNK

Ieri ti ho raccontato l'etimo di desiderio, le sue due versioni. Il mio cavallo di battaglia. Ormai ho imparato a raccontarla con tutte le pause drammatiche, con la giusta calma e le svolte anticipatorie. Milano è bella ed elettrica quando giro con qualcuno che mi piace. Siamo passate dal deposito dei tram dietro i navigli, un posto dove avrei voluto portare qualcun altro, ma tu sei qui e va benissimo mostrarlo a te.
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Giriamo e arriviamo in un locale dove andavamo nei primi anni d'adolescenza: debutti di tanfo di birra, giacche sporche e sbocco irruente. un posto in cui io ero stata una volta sola e poi mai più perchè non sapevo con chi andarci e in ogni caso mi annoiavo.
Ero uno strano tipo di punk: una punk da vetrina. Mi sarebbe piaciuto pogare, ma avevo paura di farmi male. Mi sarebbe piaciuto drogarmi per poter raccontare eroiche storie di droga ma non avevo abbastanza soldi  per drogarmi, non avevo abbastanza creatività per trovare i soldi delle droghine o genitori distratti da taccheggiare.  mi sarebbe piaciuto mettermi in qualche guaio ma non avevo amici temerari da sfidare. Mi divertivo con poco, tanta televisione e furtive, già colpevolissime, sigarette fumate di nascosto. 
Tu invece facevi per davvero: pogavi, saltavi, urlavi, ti drogavi, ti divertivi fortissimo ed eri stupefacente.
Allora ho pensato che fossi una punk.
Poi siamo andate a vedere un incontro con un regista, un tipo che ha fatto una delle interviste più famose a syd e nancy. Un tipo che ha solo amici morti di droga o in circostanze misteriose, che racconta solo storie estreme e ha i capelli bianchi ma un caleidoscopio colorato al posto della memoria. 
Le origini della parola punk, che in inglese significa senza valore, cattivo, spregevole, sono forse da reperirsi nel dialetto Algonquin del Delaware, dove ponk significava polvere, cenere. Il sostantivo PUNK viene da PUNK KID, ovvero l'assistente del criminale, che è entrato in uso all'inizio del Novecento e ha subito un'impennata nell'utilizzo dal 71' in poi quando fu utilizzato per la prima volta nella definizione di punk rock in un'intervista di Dave Marsh a Rudi "Question Mark" Ramirez. 
Non sono mai riuscita davvero ad essere così meravigliosamente spregevole. Avevo sempre una casa calda, una tazza di tè, una mamma gentile a cui non sapevo rinunciare. 
Però ieri sera con te, a sentire le storie di Kowalski, per un secondo mi sono immaginata ai bordi di una strada, strafatta a guardare il mondo con quello sguardo selvaggio e vuoto che solo un punk può avere.

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