venerdì 27 aprile 2018

Fiore

Mentre sollevi il vaso di ortensie mi accorgo che hai le mani davvero molto piccole. Incredibilmente piccole. È come se non riuscissi a mettere le proporzioni del tuo corpo in relazione alla grandezza del posto che mi occupi nel cuore. (Questo post sarà pieno di parole pericolose e imbarazzanti come fiore, cuore, dolore e amore)  
Decidi di comprare il vaso di ortensie perché, come me, ti ricordano l'infanzia. Nonostante le tue mani incredibilmente piccole sei arrivata come un inatteso pacco amazon mai ordinato. Delle varie ordinazioni finora avevo ricevuto un padre modello standard a cui mancavano sicuro delle viti, una madre 3 per 1 che mi ha fatto da madre, da padre e da figlia, qualche campioncino buonissimo ma troppo caro di sorella qui e là.
Ti mancano dieci euro e li tiro fuori subito e mi fido perché so che ci rivedremo, so che non ti ricorderai di ridarmeli e sarai felice quando ti ricorderò di restituirmi i dieci euro e io non proverò imbarazzo nel chiederteli. Sei un'amica che se la raccontassero nei romanzi sembrerebbe inverosimile. 
Come amica sei l'equivalente del trattamento deluxe, quello con tutto, massaggio, spennellate di polvere d'oro e cacao e olio di argan tiepido, che non scelgo mai tra le offerte groupon, sei praticamente Yale, Harvard e Stanford messe insieme, sei il primo ballo alla Casa Bianca tra Michelle e Obama, sei la meravigliosa sensazione di quando si accende il verde proprio mentre inizi ad attraversare (compreso il sottile brivido di trasgressione che prende iniziando a camminare quando è ancora rosso), sei un doppio arcobaleno che si tuffa nelle nuvole, sei quel gridolino di gioia di una canzone dei Jackson Five quando ballano all'unisono, sei il primo vero caldo di primavera, sei una vertiginosa discesa in bicicletta dalla collina intorno ai sette anni. La prima in cui non si cade. 
Io e il tuo ragazzo ti facciamo notare che forse sei perfino più piccola del tuo grande vaso d'ortensie fucsia e tu ti stai già preoccupando del fatto che la farai morire, perché ti sei convinta di avere il talento di far morire le piante. 
Però la nostra amicizia l'hai fatta germinare e sbocciare, nonostante io mi sia comportata come un'afide pazza spesse volte. Sei l'unica persona che non mi imbarazzo a definire la mia migliore amica a trentatré anni, l'età in cui non si dovrebbero più avere le migliori amiche, eppure non saprei come altro definirti. 
Lo spudorato tacito accordo è che tifiamo l'una per l'altra anche quando è evidente che l'una o l'altra è in pieno torto, ma non ci interessa, la nostra amicizia è tutta sbilanciata dalla nostra parte. Ci siamo anche dette più volte che dobbiamo essere come "i maschi" che si sostengono a vicenda qualsiasi cosa succeda. 
Abbiamo perfino litigato una volta. È stata una cosa strana. Non ero neanche davvero arrabbiata dentro, ma pensavo che fosse necessario a quel punto litigare perché altrimenti la nostra amicizia rischiava di non essere autentica. Ci siamo allontanate per un po' di tempo ma mi sembrava come nei film quando lo sai che due si allontanano e poi ritornano insieme. Non era neanche che avessi lasciato un vuoto in quei giorni in cui abbiamo smesso di sentirci. Non potevi lasciare un vuoto. È come la radiazione cosmica di fondo, quel crepitio che si sente tra le frequenze radio, l'ultimo residuo del suono del big bang, ci sei da sempre e ci sarai fino all'espansione massima del cosmo. Quindi ho dovuto solo ritrovare quella frequenza segreta che per pura fortuna abbiamo beccato un giorno e ricominciare a sentirti e vederti. 
Sei l'amica che riesce a darmi retta nelle stronzate più radicali come quando ti propongo il festival del petting o un documentario sulle infradito giapponesi e non hai bisogno di vedermi felice o soddisfatta o appagata in una relazione per sapere che sono già felice. 
Fiore proviene dalla radice indoeuropea FHLA, con il senso di gonfiare, di traboccare, sbocciare. Mentre ti guardo con il tuo gigante vaso d'ortensia che stai praticamente portando al patibolo,penso che hai soffiato nuovo senso nella mia vita e che un'amicizia come la nostra è un motivo sufficiente per domandarsi, nel cuore della notte, se la vita abbia senso. 



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