domenica 19 febbraio 2012

MERLO

Oggi pomeriggio - in quella che si potrebbe definire senza tema di smentita una tranquilla domenica - suono al citofono di un civico normale di una tranquilla strada del mio quartiere, un quartiere in cui abitano perlopiù professionisti, qualcuno mediocre, qualcuno imbevuto della propria gloria domestica - un quartiere in cui i pianerottoli erano già odorosi di stantìo prima di essere attraversati da vite regolari, abitazione al sesto piano e studio al piano terra, badanti corpulente, giovani figli in visita regolamentata.

Oggi la suddetta, rilevatrice del censimento del comune di Milano, suonava al citofono per sincerarsi che ogni cittadino fosse messo in grado di compilare il proprio questionario, una normale funzione pubblica.
Succede che per un malcapitato gioco degli eventi suono al campanello del signor Merlo. Il signor Merlo prima mi dice di aver riconsegnato il questionario e che non è possibile farlo la domenica, io spiego che non solo sono autorizzata ma che è consigliato andare la domenica perchè è più facile trovare le famiglie in casa. (Non menziono neanche il fatto che veniamo pagati a cottimo e che per ogni questionario, che potrebbe essere piacevole come bere il tè con un'anziana signora o tragico come incontrare appunto persone come lui, prendiamo meno di 4 euro) (non menziono neanche il fatto che se non risulta compilato lui rischia di dover pagare una multa di duemila euro).

Mi dirigo verso il palazzo di fianco e vedo avvicinarsi un uomo anziano, segaligno, bianco di capelli. Il signor Merlo. Il signor Merlo volato dal suo appartamento giù per le scale, fino alla scala di fianco dove mi trovo io. Mi guarda e mi dice, mi faccia vedere il suo cartellino. Io gli mostro il mio tesserino. Il signore Merlo chiede di vedere anche documenti in cui ci sono dati sensibili che non sono autorizzata a mostrare per la privacy (nomi, cognomi, etcetc). Allora mi obbliga a seguirlo e chiede al citofono alla moglie di chiamare la polizia perchè vuole fare un controllo dicendo che "c'è una che si spaccia per una del censimento". Io a quel punto reagisco come so reagire io: scoppio a piangere.

Un pianto che porta dentro tutta la sfiducia, tutta l'umiliazione del mondo, tutta la rabbia mescolata alla voglia di farlo sentire in colpa, di farlo sentire una merda paranoica, io, vittima totale su tutti i fronti. (ho un certo amore per il vittimismo, che si mescola alle mie fisse giudaiche).

Nella nebbia delle lacrime credo di avergli anche detto che "se lei da grande voleva fare quello che fa piangere le persone ci è riuscito".

Poi chiamo la mamma. Poi cominciano a fermarsi anche altri condomini con il signor Merlo che mi addita dicendo, "questi qua che si spacciano per operatori del censimento", cosa che continua a ripetere persino quando arrivano gli sbirri che mi guardano allibiti e provano a spiegare al signor Merlo che sono regolarmente autorizzata a fare quello che sto facendo e lo dicono con una calma che mia madre ormai ha perso visto che sta contattando avvocati lì nei paraggi e vedendo se ci sono gli estremi per intentare una causa per shock post-traumatico- sottolineando ai poliziotti il mio incredibile talento e quanto io sia una ragazza fenomenale e splendida. (roba da sprofondare).

Nel frattempo anche il signor Merlo tira fuori la sua passata storia di dolore. Sua mamma era stata aggredita da bruti figuri e in seguito a una brutta botta - sei mesi dopo - era deceduta. Lui stesso, il signor Merlo, era stato aggredito con lo stesso stratagemma del finto operatore. In qualche modo tutto questo dolore doveva trovare purificazione sulla mia persona, rilevatrice di razza. Mi sentivo Esmeralda nelle mani di Frollo.

Tutti mi difendono, ma il signor Merlo comincia a dire che è uno scandalo che i rilevatori vengano mandati a citofonare la domenica pomeriggio. Lo sbirro gli dice, beh, non è mica venuta giovedì alle dieci passate.

Insomma ho passato TUTTA la domenica a piangere.
Merlo - MERULUS in latino - si dice abbia origine da MERUS, solo. In effetti il signor Merlo questa domenica avrebbe dovuto essere lasciato da solo.
Il Merlotto è anche detto di individuo sempliciotto. Cosa che forse si è a lungo rimproverato di essere il signor Merlo dopo i brutti trascorsi.

Comunque nel censimento del mio cuore il signor Merlo non avrà mai un posto.

1 commento:

  1. tesoro il signor merlo è proprio uno str*** ma come tu racconti le cose è meraviglioso.

    RispondiElimina