mercoledì 21 marzo 2012

SILENZIO

Oggi, per godermi la convalescenza, guardavo su Rai sport le qualifiche di ginnastica ritmica per le Olimpiadi. Senza l'audio però. Perchè mi piacciono di più. Di solito anzi quando sono malata, il brusio della televisione tiene lontana la malinconia del morbo ma la purezza dei salti dei ginnasti e delle ginnaste si gode meglio nel silenzio. C'è qualcosa di addirittura mistico nell'immaginare i suoni di queste acrobazie, il respiro, gli sbuffi, le ginocchia che scricchiolano al ritorno dalle giravolte, lo struscio epidermico lineolitico. Il corpo elastico che tende oltre ogni spasimo i propri limiti superando il dolore, proprio là dove il dolore è muto.
Perciò in silenzio.

Silenzio deriva dal latino SILENTIUM da SILERE, tacere che alcuni fa derivare proprio dall'onomatopeico ssssssss che tutti assilenzia, ma che in realtà ha relazione con la radice indo-europea SI- legare che spicca nel sanscrito sinomi, lego, nello slavo, silo, laccio.

Il silenzio è un legame.

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