Sì. Perchè abbiamo cominciato a dire sì, per dire sì?
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Sì
Dice che deriva dal latino sic, che vuol dire così. Ma così deriva da quo sic o hoc sic e quindi è un cane che si morde la coda. Perchè sì è diventato sì e no, no?
Sì è una particella affermativa secca con valore olofrastico. O-lo-fra-sti-co. Potrei tatuarmelo su un braccio. Il piccolo sì è quindi un'espressione olofrastica. (Posso dirlo un'altra volta? O-lo-fra-sti-co!!)
Sì è come un chiodo da parete, piccolo ma regge un'azione potente.
Possiamo rafforzare il nostro sì con la testa. Oppure dire sì, certo. Oppure, ma mi piace meno, dire assolutamente sì, che è pleonastico. Il sì è già assoluto, non ha bisogno di sì. Diffidare spesso di chi dice assolutamente sì.
Si può dire anche ok, ma se potete evitate.
Mister Dante, nel De Vulgari Eloquentia introdusse tra le lingue romanze, oltre alla lingua d'oil e alla lingua d'oc (Francia del nord e sud rispettivamente), la nostra che infatti è detta la "lingua del (dolce) sì".
Da noi è tutto dolce, la vita, il sì, il parto, il far niente.
Il sì entra anche all'Inferno dantesco nel XXXIII canto (fonte Wikipedia):
"del Bel Paese là dove 'l sì suona".
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