Pisello è un diminutivo del latino PISUM, dal greco PISON che gli antichi accostano a PIPTO, cado, per la fragilità del fusto che ha bisogno di appoggio per non cadere.
Che scelta infelice, mi dico, associare tanta cedevolezza all'umano legume che tutto feconda.
Una seconda interpretazione, che dapprima mi illude, è persino peggio della prima: i moderni lo fanno derivare dalla radice PIS, onde il latino PINSERE, pestare, dall'abitudine, tipicamente femminile, di mangiare i piselli bolliti e indi ridotti a pasta.
Anche in questo caso c'è poco da scherzare. Che sia caduto o pestato, conviensi al gentiluomo volger l'attenzione verso un appellativo meno virile ma più evocativo: fava, che trova le sue radici in PHAGO, mangio, divoro.
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