venerdì 6 gennaio 2012

LA LINGUA DEI VESTITI

Anche i vestiti sono etimi. Sono come parole chiave che raccontano il nostro modo di stare al mondo. Solo che spesso non le usiamo in maniera consapevole, proprio come succede con alcune parole.

Per esempio: (riporto la traduzione della vignetta)



Per tutti coloro che amano portare i loro pantaloni sotto le natiche


Questa moda è nata nelle prigioni americane. I prigionieri che desideravano intraprendere una relazione sessuale con altri prigionieri avevano bisogno di inventare un segnale che non fosse riconoscibile dalle guardie.


Mostrando parzialmente le loro natiche, segnalavano la loro disponibilità ad essere penetrati dai loro camerata.


Perciò tu giovane rapper di Quarto Oggiaro o tu giovane ragazzo bene che sotto il jean mostri la mutanda Calvin Klein, ricordati che stai parlando una lingua densa di conseguenze.

1 commento:

  1. Ecco, però questa interpretazione mi lascia dubbiosa. Nelle prigioni americane di solito si portano quelle tutone intere che si vedono nei film, per cui non so se questa storia del jeans scopriculo come invito alla sodomia sia autentica...

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