sabato 28 gennaio 2012

TOSA



L'altro giorno io e la mia amica Marta abbiamo camminato per più di un'ora. Da corvetto fino a zona Solari dove abitiamo entrambe. Marta è per me una buona amica. Come quelle che si trovano nei libri che parlano di amicizia. E Marta sa moltissime cose su Milano è una milanese doc. Mentre tornavamo mi diceva: ma lo sai cos'era Sant'Agostino fino a poco tempo fa? E io: no. E lei: "Il più grande macello di Milano!". E così via, lei conosce le antiche vie d'acqua che oggi per noi sono solo strade d'asfalto. Lei, infine, conosce la mitica Porta Tosa, che non ho ancora capito dove si trovi. In pratica Porta Tosa si chiama così perchè una volta vi si poteva ammirare una fantomatica stele longobarda raffigurante una giovane fanciulla con la gonna sollevata tutta intenta alla tonsura del delta di venere. Ancora il dubbio rimane: che Porta Tosa si riferisca al fatto che vi sia raffigurata una fanciulla o piuttosto al pubico gesto tosa-tore della giovane impudica? Toso deriva comunque dal latino TONSUS che per i ragazzi ha senso, indica l'imberbe, lo sbarbatello. Ma per la tosa si riferisce forse alla barbara pratica dello sbarbamento di quella barba che non copre il viso?






P.s.: In realtà per altri etimologi, toso proverrebbe piuttosto da in-tonsus per apocope del prefisso, secondo l'usanza diffusa nel medioevo tra i longobardi di lasciare ai ragazzetti i capelli lunghi. Savonarola impose il taglio poi della chioma perchè indurrebbe alla lascivia. Al contrario una lunga chioma pubica è un deterrente a qualsiasi momento di abbandono erotico. E' quella la differenza tra chi è una tosa e chi non è una tosa.



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