lunedì 21 novembre 2011

APPROSSIMAZIONE

E' tutta la vita che mi perseguita il fantasma dell'approssimazione. Mi hanno dato dell'approssimativo in ogni modo. Non abbastanza precisa, non abbastanza puntuale. Non abbastanza ordinata, quadrata, corretta perfetta. Ruppi un'amicizia a cui tenevo moltissimo perchè questo mi disse "quanto sei approssimativa!". Come se il problema di vivere fosse essere precisi. Andiamo sull'etimo senza indugio: dal latino APROXIMARE, da PROXIMUS, superlativo di PROPE, vicino. Far vicino, appressare. E'addirittura superlativo rafforza l'avvicinamento. Il che si ricollega al principio di indeterminazione di Heisenberg secondo cui le leggi naturali non conducono a una completa determinazione di ciò che accade nel tempo e nello spazio. Ma potrò andarci vicinissimo. Approssimando appunto. Che sarà più efficace e vivo del perfezionamento. (Perfecto in latino è anche"deceduto") Approssimazione come oscillazione intorno a un nucleo inconoscibile. Approssimativamente, cioè nella tensione di avvicinarsi, che è quello che conta, avere intenzione di muoversi verso la cosa. Meno corsi di perfezionamento, più corsi di approssimazione.

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