domenica 20 novembre 2011

BESTIARIO ETIMOLOGICO

Per la nuova rubrica bestiario etimologico oggi rivogliamo la nostra splendida attenzione a un detto che sin da piccoli ci ha perseguitato per la sua invereconda bestialità.
La mia amica Martina qualche giorni fa mi dice:
"a caval donato non si guarda in bocca, fino a pochissimo tempo fa credevo fosse un nome proprio: a caval Donato non si guarda in bocca e non capivo chi cazzo fosse sto Donato"
Grazie al genio precoce della mia amica Martina ho potuto esplorare una nuova possibilità ermeneutica per il buon cavallo dai denti ignoti. E immaginavo Martina in giro per stalle con una smania incredibile di guardare in bocca ai cavalli chiedere al buon stalliere:
Come si chiama?
Gigi.
Ah, ok (Apre la bocca, che bei denti wow) E questo?
Rodolfo.
(Apre la bocca) Uh, che meraviglia di gengive!
Eh, sì, d'altronde ce li curo io i cavalli.
E quello là?
Ah, no no, quello si chiama Donato. A caval Donato non si guarda in bocca.
E la mia amica Martina in trauma totale.
QUESTA, amici miei, è la vera spiegazione del detto.
Quell'altra, quella ufficiale, per la quale, se ti donavano un cavallo non gli dovevi controllare i denti per vedere se era sano, perchè era donato e quindi andava bene comunque, è stata diffusa e sostenuta per generazioni da nonne tirchie che così potevano smerciare foulard di riciclo che puzzavano di canfora o carillon orrendi rubati al mercatino della parrocchia.
E noi zitti e perplessi, sedati da un detto fuorviante.

3 commenti:

  1. Confermo! Lo abbiamo pensato tutti! (E guarda le coincidenze, lo spiegavo proprio ieri sera a mio marito, il quale mi rispondeva che anche l'equivalente inglese, "Don't look a gift horse in the mouth", è spesso fonte di equivoci.

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  2. che buffa coincidenza! comunque mi accorgo dai miei typos che fosse soffro di una leggera forma di dislessia. :)

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  3. In realtà credevo che il proverbio fosse dovuto al fatto che, dalla dentatura, si desume l'età del cavallo.

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