Qua siamo di fronte a un vero e proprio giallo etimologico. Nel senso che trovando scoreggia mi dice che è lo stesso di Correggìa, ovvero striscia di cuoio, staffile. Con aggiunta di s intensiva. Ma come, cosa c'entra la scoreggia con le striscie di cuoio? Che forse in Antico si passava a scudisciate il reo emissario di vento puzzolente e rumoroso? In fondo, Corriggere, in latino è raddrizzare. Si trovi allora Correggia per portare lumi su tal dubbio eolico. Scopriamo derivar da Corium, latino di cuoio. Che forse lo vento deretano sia punizione più dura di una staffilata sul dorso? Eh no, se ne trova poi il vero afflato, che fa derivare lo suono di quel vento che mandasi dalla parti di sotto ha comune il radicale greco korkoryge, ossia gorgoglìo di stomaco e con ogni possibilità è onomatopeico.
Lo Zambaldi tenta un ardito parallelo con lo staffile per via che il coreggione suonerebbe come lo schiocco della frusta. Insomma non ci si scoraggi, il giallo flatulente è presto risolto: scoreggia si chiama scoreggia perchè suona proprio come una scoreggia.
Finalmente qualcuno ne parla!..
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